“Il Nuovo Approccio Europeo Alla Salute E Le Ricadute Per Il Sistema Italiano”

Oggi abbiamo l’opportunità di un’Unione europea della #salute che prima della pandemia non esisteva. In soli due anni a livello Europeo abbiamo fatto tanto, se pensiamo che nel campo della salute pubblica l’#Europa aveva competenze minime e limitate al ruolo di coordinamento degli Stati membri.
Il Covid ci ha dimostrato che uniti siamo più forti, più efficaci nella nostra azione che ha tenuto conto delle esigenze di ogni singolo stato, senza disparità – la negoziazione dei vaccini ne è un valido esempio – tutelando il benessere in primis degli europei, senza creare cittadini di serie A e B.
Ora il nostro obiettivo è coordinare il tema della sanità con altre politiche, a partire dalla #sostenibilità – la legislazione europea sulla transizione verde come il #Fitfor55 fa bene non solo all’ambiente ma anche alla salute quando in Italia sono quasi 70mila le persone che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento – e dall’#innovazione tecnologia in campo medico, penso alla medicina di precisone e la mappatura del genoma umano che aprono nuove frontiere anche di fronte all’invecchiamento demografico: si conta che il 2050 un europeo su quattro avrà tra i 60 e i 75 anni.
Per questo, ricerca e innovazione sono fondamentali per l’UE. Nel programma “Orizzonte Europa” abbiamo stanziato 6 miliardi di euro per la salute. Un buon inizio ma non basta, bisogna fare di più anche promuovendo partenariati tra pubblico e privato.
Inoltre dobbiamo lavorare per raggiungere la condivisone dei #dati sanitari senza venire meno alla protezione della #privacy e quindi trovando un nuovo equilibrio, anche attraverso l’armonizzazione dei protocolli sanitari.
L’umanesimo europeo è il vero vantaggio competitivo dell’UE che deve restare al centro delle politiche europee per poter guardare al futuro e alle sfide di domani.
L’ho detto durante il mio intervento all’evento organizzato da Withub GEA – Green Economy Agency Eunews.it
https://lnkd.in/eaeWFusQ

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