Al Parlamento europeo sono vicepresidente della Commissione per il Controllo dei Bilanci e siedo nella Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia ITRE, nella Commissione per l’Ambiente, la Salute pubblica e la Sicurezza alimentare ENVI, nella Delegazione all’Assemblea parlamentare di partenariato UE-Regno Unito D-UK, nella Delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese D-CN e nella Delegazione per le relazioni con il Parlamento panafricano DPAP. Sono inoltre Co-presidente dell’intergruppo parlamentare “Investimenti sostenibili e a lungo termine e industria europea competitiva”.
Nella commissione ITRE stiamo lavorando ad una una strategia industriale ambiziosa sul piano economico, ambientale e sociale per garantire la transizione dei nostri sistemi energetici e conseguire l’obiettivo strategico della decarbonizzazione. È importante essere un’ispirazione per il mondo, proteggere la competitività delle nostre imprese, preservare la sicurezza energetica dell’Unione europea e mantenere posti di lavoro per i cittadini.
L’Unione europea è anche il più grande mercato digitale integrato del mondo democratico e, in quanto tale, obiettivo sensibile per attacchi informatici che riguardano l’insieme della nostra società, dai cittadini alle industrie, fino alle infrastrutture strategiche e militari. In questo nuovo mondo la sicurezza di ognuno è la sicurezza di tutti. Viviamo infatti un vero e proprio cambio di paradigma, dove il digitale determina aspetti centrali della nostra vita.
Sono stata relatrice per il gruppo S&D del Cyber Resilience Act, la prima legge sulla sicurezza informatica per i prodotti con elementi digitali – dagli smart phones alla domotica, dai macchinari agricoli ai treni. Questo permetterà di proteggere i consumatori e le imprese da attacchi e caratteristiche inadeguate. La cybersicurezza all’epoca degli oggetti connessi passa dalla sicurezza di ogni singola casa. Ho insistito perché la legge proteggesse la libertà della ricerca, in particolare degli sviluppatori di open source, e inserisse garanzie anche per i prodotti di uso quotidiano.
Il lavoro legislativo mi ha anche vista relatrice S&D per il Gigabit Infrastructure Act: una legge per facilitare connessioni ad altissima capacità, quelle con cui si fa ad esempio la telemedicina, sui nostri territori. Mi sono battuta perché zone rurali e periferie non venissero lasciate indietro.
In commissione ENVI stiamo lavorando ad una transizione verde equa e vantaggiosa per tutti i cittadini per conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio in Europa entro il 2050. Il mio lavoro in commissione si concentra anche su altre priorità politiche tra cui la biodiversità, l’economia circolare, la salute pubblica, la sicurezza alimentare, la qualità dell’aria e dell’acqua e l’uso di prodotti chimici e pesticidi.
Sono stata relatrice per il gruppo S&D della prima legge europea sul suolo. La salute del suolo è essenziale, in Italia il 47% dei suoli è malato. Si tratta di un serio problema che ha gravi effetti sull’ambiente, sull’economia, sul clima e sulla salute. Senza una buona qualità del suolo non c’è futuro né per le nostre comunità né per i nostri agricoltori.
Grazie al mio impegno la legge va oltre il semplice monitoraggio dei dati sul suolo, ponendo l’obbligo agli Stati membri di curarne la salute e raggiungere l’obiettivo di avere tutti i suoli in buone condizioni entro il 2050. Non c’è futuro senza riconoscere le interconnessioni tra ecologia, società ed economia.
La delegazione EU-UK favorisce il dialogo tra Unione Europea e Regno Unito vigilando in particolare sui diritti dei cittadini UE nel Regno Unito.
